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27 gennaio 2010

Il giorno della memoria

Sono trascorsi 65 anni dalla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz. Da quel freddo 26 gennaio del 1945, in cui l'Armata Rossa invase il campo, liberando i pochi superstiti presenti.
Auschwitz.
Il campo di concentramento simbolo della vergogna dell'umanità. Della cattiveria dell'uomo. Il luogo dove oltre un milione di persone, provenienti da tutta Europa, furono brutalmente sterminate. Il luogo che non dovrebbe mai essere dimenticato.

Da quel trauma l’Europa e il mondo intero si risvegliarono estremamente scossi. Si domandarono come era stato possibile che la Shoah fosse avvenuta.
L’uomo contemporaneo, con il suo grande bagaglio di conoscenze, nel cuore del continente più civile e avanzato, era caduto in un baratro. Aveva utilizzato il suo sapere per scopi criminali, tramutando quelle conquiste scientifiche e tecnologiche, di cui l’Europa era allora protagonista indiscussa, in strumenti per annichilire e distruggere intere popolazioni, primi fra tutti gli ebrei d’Europa.

La storia è nota a tutti. Inutile citare date, numeri, risvolti politici, nomi. Foto.
Forse le immagini, raccontano più delle parole. Sono le immagini che restano, mute, silenziose, a raccontare l'orrore di quei tempi.
E' necessario riflettere su quelle immagini, unica testimonianza visiva di un passato che a noi sembra così lontano e così surreale.

La cinematografia ha svolto un ruolo fondamentale nella propaganda della memoria. Film come "Il pianista", "Schindler's list", "La vita è bella", "Il grande dittatore", "Il diario di Anna Frank" tratto dall'omonimo libro che già 30 anni fa proponevano come saggio di lettura a scuola.
I titoli sono tanti. Solo per citarne alcuni: "L'oro di roma", "La grande illusione", "Gli ultimi giorni", "L'amico ritrovato", "Jona che visse nella balena", "Ballata per un condannato", "Olocausto", "Il giardino dei Finzi Contini".

La bibliografia in merito è vastissima. Indubbiamente da leggere Primo Levi, Elsa Morante, Natalia Ginzburg.

La ricorrenza è stata istituita con la legge n.211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento italiano. Non era necessario istituire una legge per ricordare le vittime dell'olocausto, che in ogni caso è stata istituita fin troppo tardi (il 2000!) su proposta di istituizioni statali, in particolare dal Ministero dell'Istruzione, entrando anche nella didattica scolare.

Oggi quindi sono 10 anni che ufficialmente si ricorda in Italia un avvenimento storico avvenuto 65 anni fa.

Il Giorno della memoria non appartiene agli ebrei: è un giorno che coloro che ebrei non sono dedicano al ricordo e allo studio di ciò che è stato.

Noi vogliamo solo ricordare, per non dimenticare.

G.C.


« Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario » (Primo Levi)




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