La Moka Lab è la valvola di sfogo dell'agenzia La Moka, uno spazio aperto
verso cui far convergere qualsiasi argomento riguardante il sociale,
la pubblicità progresso, sostenibilità e tutela ambientale, sensibilizzazione civica,
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La Moka Lab is La Moka Agency's outlet, an open space
an open space in which letting converge any argument such as the social,
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28 dicembre 2010

20 dicembre 2010

Errori nel marketing virale


Nel nostro ultimo articolo vi abbiamo descritto come deve essere un corretto messaggio virale.

Oggi invece vi vogliamo indicare quali possono essere gli errori più comuni che vengono fatti dai responsabili di comunicazione delle aziende, e che ovviamente sarebbe meglio evitare.

Ci sono errori comuni nel marketing virale:

· essere spaventati dal virale e non usarlo;

· pensare che il virale parli solo di sesso;

· non sapere perché si vuole il virale;

· non sapere cosa il virale può o non può fare (le campagne virali possono essere usate per una varietà di differenti obiettivi di marketing tra cui, buzz, pr, data-capture, direct sales, advertainment, brand partecipation);

· fraintendere il processo della campagna virale non seguendo gli step della strategy;

· scegliere di usare il virale all’ultimo minuto;

· non usare web hosting esperti di marketing virale;

· pensare che il virale riguardi solo internet;

· pensare che il virale sia globale e non locale;

· realizzare una creatività mediocre;

· commissionare una campagna dicendo “voglio un gioco” o “voglio un film”;

· provare a fare troppo all’interno della singola campagna;

· non pensare a lungo termine;

· ignorare la semplicità;

· riferirsi alla parola virale nel contenuto creativo senza chiarirne il senso;

· sottostimare;

· comprare una mailing list;

· non lavorare con un’agenzia specializzata.

6 dicembre 2010

Il video virale

Come deve essere un messaggio virale?

Le storie virali si diffondono perché sono in grado di rinforzare il legame emozionale tra le persone.
Possiamo stabilire alcuni criteri di valutazione del contenuto di un messaggio virale:
1. la storia deve catturare l’attenzione, quindi essere divertente, provocatoria, irriverente, sovversiva;
2. contenuto nuovo, qualcosa che l’utente non ha mai visto prima o comunque migliore di quello che ha già visto;
3. l’esecuzione necessita di un format condivisibile online con la propria rete sociale;
4. il contenuto deve invogliare alla condivisione, gli esseri umani hanno una tendenza innata a raccontare storie, quindi condivideranno e creeranno conversazioni quando il materiale offre i giusti spunti;
5. riferimenti ad avvenimenti attuali, dato che la vita media di una notizia è breve, questi devono essere utilizzati con la massima tempestività per evitare di essere respinti;
6. il pay-off deve avvenire rapidamente, il tempo è denaro e i consumatori non vogliono far sprecare tempo alle altre persone.
7. lunghezza breve, un virale non deve durare più di un minuto e mezzo;

Un punto di forza di un progetto di marketing virale è dato dalla natura volontaria della propagazione del messaggio, le campagne virali sono storie che vale la pena di raccontare, ed è per questo che quando si progetta una campagna virale si deve focalizzare l’attenzione su domande come: chi dovrebbe mandare questo contenuto? A chi dovrebbe mandarlo? Perché dovrebbe mandarlo?. La risposta consente di progettare contenuti rilevanti e di posizionarli solo dove possono essere apprezzati, raccolti e rinviati.

Ecco due esempi di video virali per eccellenza:



p.s. se usate gatti e bambini siete a metà strada ;)

27 ottobre 2010

Eristoff: walf is back

Un branco di lupi vagava tra le vie di Mosca terrorizzandone gli abitanti. Diversi video in rete documentavano il fatto.

Ecco i video degli abitanti della città che testimoniano questa invasione. Terrificante!!









Niente paura è solo un Fake :)

E' una campagna di guerrilla, Walf is Back, per promuovere la vodka russa Eristoff.

Ecco il vero video :)




17 ottobre 2010

Nuove strategie per i new media

Le strategie di marketing del passato privilegiavano aspetti quali il processo di produzione, il prodotto, la vendita. Benché tali orientamenti abbiano dato frutti, oggi si rivelano inadeguati, poiché la poliedricità del mercato e la maturità della clientela spingono le imprese ad avere un ruolo sempre più propositivo. E’ proprio qui che gli strumenti di Web Marketing possono offrire un notevole supporto.

Promuovere qualcosa sul web significa garantirgli visibilità in mezzo a una marea di contenuti, rendere consapevoli i navigatori della rete della sua esistenza, attirare la loro attenzione e, soprattutto, intercettare i loro interessi e bisogni.Una strategia di Web Marketing per ogni azienda è principalmente legata alla necessità di ottenere la massima visibilità sul web, valutata la crescita costante degli utenti online.

Secondo dati Nielsen nel mese di luglio 2010 c’è stato un incremento del 10% degli utenti di internet rispetto allo stesso mese del 2009.

Sono 10,8 milioni di individui, che navigano in media per 1 ora e 28 minuti al giorno. Più in dettaglio (55.8%) gli uomini e (44.2%) le donne on line, con una maggiore distribuzione nella fascia d'età 35-54, seguita dalla fascia 25-34 anni.

In un tale scenario, i new media offrono, sia alle grandi aziende sia alle PMI, concrete opportunità per sviluppare il proprio business e competere in mercati dalla connotazione sempre più globale.

Fino a luglio 2010 Nielsen ha rilevato 15.769 aziende inserzioniste, oltre 100 in più rispetto al 2009. Internet è stato il mezzo con l’aumento più rilevante di inserzionisti (+24,0%).


Le strategie di promozione online che vengono maggiormente utilizzate dalle imprese sono:

1. pagare i click o il tempo di permanenza del nostro messaggio pubblicitario su siti, portali o piattaforme di condivisione;

2. campagne di mail marketing;

3. ottimizzazione del sito per i motori di ricerca affinché sia meglio rintracciabile dagli utenti;

4. annunci sponsorizzati su Google Adwords;

5. campagne sui social networks;

6. diffusione di video virali.

Il vantaggio dell’investimento in questo tipo di strategia è dato da:

1) relazione diretta e dinamica tra aziende e consumatori, il web dà la possibilità di impostare la comunicazione come una relazione, se puoi conoscere i tuoi lettori, per te non saranno più generici consumatori, che possono cliccare sul tuo banner, ma “amici” a cui consigliare un prodotto o un servizio;

2) soglia di ingresso molto contenuta rispetto ai mezzi tradizionali;

3) investimenti misurabili in tempo reale, caratteristica di cruciale importanza, soprattutto nell’attuale crisi economica che costringe a prestare sempre più attenzione all’allocazione del budget.

Gli svantaggi possono essere inerenti al canale web e ad alcuni strumenti legati a esso:

1. difficile localizzazione della campagna pubblicitaria su specifiche aree geografiche nelle quali operano le PMI;

2. difficoltà nella gestione di reazioni negative rispetto al brand o al prodotto, soprattutto quando si tratta di campagne sui social media, per questo consigliamo di concedere la gestione di pagine fan e blog a esperti del settore;

3. le newsletter e il direct mail sono inutili, se non indirizzate a chi si è già iscritto al sito, o chi si registra alla newsletter con l’intento di ricevere informazioni sul prodotto o servizio, in caso contrario verranno considerate dagli utenti pubblicità invadenti;

4. i banner sono invasivi, e “disturbatori” della navigazione, soprattutto quelli che si aprono a tutta pagina, sono utili invece se il loro contenuto è inerente al sito che li ospita e rimandano ad approfondimenti maggiori.