La Moka Lab è la valvola di sfogo dell'agenzia La Moka, uno spazio aperto
verso cui far convergere qualsiasi argomento riguardante il sociale,
la pubblicità progresso, sostenibilità e tutela ambientale, sensibilizzazione civica,
idee e news sul mondo del marketing, della pubblicità e del design.


La Moka Lab is La Moka Agency's outlet, an open space
an open space in which letting converge any argument such as the social,
the advertising progress, the environmental sustainability and defense, the civic sensitiveness,
the design, ideas and news on the world of the marketing.



Visualizzazione post con etichetta viral marketing. Mostra tutti i post
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20 dicembre 2010

Errori nel marketing virale


Nel nostro ultimo articolo vi abbiamo descritto come deve essere un corretto messaggio virale.

Oggi invece vi vogliamo indicare quali possono essere gli errori più comuni che vengono fatti dai responsabili di comunicazione delle aziende, e che ovviamente sarebbe meglio evitare.

Ci sono errori comuni nel marketing virale:

· essere spaventati dal virale e non usarlo;

· pensare che il virale parli solo di sesso;

· non sapere perché si vuole il virale;

· non sapere cosa il virale può o non può fare (le campagne virali possono essere usate per una varietà di differenti obiettivi di marketing tra cui, buzz, pr, data-capture, direct sales, advertainment, brand partecipation);

· fraintendere il processo della campagna virale non seguendo gli step della strategy;

· scegliere di usare il virale all’ultimo minuto;

· non usare web hosting esperti di marketing virale;

· pensare che il virale riguardi solo internet;

· pensare che il virale sia globale e non locale;

· realizzare una creatività mediocre;

· commissionare una campagna dicendo “voglio un gioco” o “voglio un film”;

· provare a fare troppo all’interno della singola campagna;

· non pensare a lungo termine;

· ignorare la semplicità;

· riferirsi alla parola virale nel contenuto creativo senza chiarirne il senso;

· sottostimare;

· comprare una mailing list;

· non lavorare con un’agenzia specializzata.

16 novembre 2010

Alex Droner vita su facebook



E’ un corto sulla vita di un uomo raccontata attraverso il profilo Facebook. Sembra il profilo di ognuno di noi, fatto di contenuti, interazioni, relazioni, tutta la vita al di fuori di Facebook viene raccontata attraverso Facebook. Il regista è Max Luere.

8 novembre 2010

Come si fa guerrilla?

Le campagne di guerrilla sono usate come campagne complementari in grado di accelerare il posizionamento del brand o sottolineare specifici valori di marca.
Ogni azione sul territorio deve potersi trasformare in qualcosa di memorabile che viene raccontato e che può essere interessante per i media, cosi ogni evento deve contenere un invito implicito alla viralizzazione.

Un’ azione di guerrilla per diventare notizia, deve essere in grado di vincere una serie di barriere:
• relative al contenuto, quanto è importante o interessante la notizia, il livello di importanza dei soggetti coinvolti, impatto sull’interesse nazionale, quantità di persone coinvolte, rilevanza rispetto agli sviluppi futuri;
• relative alla concorrenza: una notizia può essere selezionata da un giornale solo perché ci si aspetta che lo facciano anche altri editori;
• relative alla proprietà: ogni testata tende a tutelare il suo proprietario e le reti economiche che lo sostengono, eviterà quindi di pubblicare notizie che danneggino l’editore.

L’idea, il progetto o il marchio dovranno essere nascosti all’interno di un vero e proprio cavallo di Troia in grado di superare le barriere protettive del sistema.

Una volta raggiunta la visibilità mediale, la news deve essere in grado di replicarsi nel tessuto sociale, deve essere abbastanza interessante da trasformare una parte consistente del pubblico dei media in untori desiderosi di condividerla con altri.

La notizia deve diventare passaparola, leggenda metropolitana, gossip, un virus che aumenti il prestigio di chi la diffonde, senza incontrare news in competizione.


Questo è un esempio di ottimo guerrilla, ma possiamo considerarlo anche viral, e buzz marketing, l’idea, il marchio e il progetto sono perfettamente nascosti all’interno dell’evento e come potete notare la virilizzazione su giornali e blog ha avuto grande successo.

3 maggio 2010

EasyJet colora Roma di arancione

Alle campagne di marketing virale dovremmo essere ormai abituati ma è innegabile che ogni volta sia una specie di festa a sorpresa per chi si imbatte in una mossa di guerrilla marketing per le strade di una delle nostre città.


Immaginate quindi cosa possano aver pensato turisti e romani quando si sono imbattuti nel centro di Roma completamente invaso da migliaia di palloncini arancioni.Chi avesse avuto voglia di prenderne uno in mano per leggere cosa c’era scritto sopra si sarebbe accorto che si trattava di una simpatica iniziativa di easyJet, il network di trasporto aereo che sta trovando il giusto spazio anche in Italia.In particolare l’occasione era quella di festeggiare le nuove rotte in partenza da Roma Fiumicino ed era quindi inevitabile coinvolgere la città colorandola di arancione.Se vogliamo vederla un po’ più lontana possiamo anche dire che l’idea dei palloncini che si staccano dal suolo è forse l’immagine più adatta ad una compagnia aerea (per quanto l’ingovernabilità dei palloncini non è che dia la massima sicurezza!).Battute a parte, l’idea di invadere le strade e richiamare l’attenzione sul proprio marchio è simpatica e funziona bene, se poi ci aggiungiamo l’inevitabile pagina fan su Facebook per seguire gli sviluppi ed approfittare delle promozioni easyJet, il panorama è completo.

Visto qui

12 febbraio 2010

Puma e gli ultras vi augurano Buon San Valentino!



Per il giorno di San Valentino Puma ha dato vita ad un’azione di marketing molto particolare nell’ambito della campagna Love=Football.

Quest’anno la festa degli innamorati cade di domenica, giorno dedicato – specialmente per la componente maschile delle coppie – ad un altro grande amore: la propria squadra di calcio.

Per l’occasione Puma ha dato vita a “The Hardchorus”, video di auguri per San Valentino in cui gruppi ultras cantano cori diversi da quelli ai quali si dedicano solitamente: Truly, madly Deeply dei Savage Gardenper la versione inglese, Ti Amo di Umberto Tozzi per la versione italiana (che vi mostriamo sotto).

Dal microsite www.pumahardchorus.com, tutti gli appassionati con il cuore diviso fra la propria compagna ed il proprio team possono inviarevia mail o pubblicare su Facebook questi particolari auguri.

Dite che le vostre ragazze apprezzeranno? Fatecelo sapere!

via Ninja Marketing

Gatorade: there is no small game



via ADSoftheworld

5 febbraio 2010

Heineken viral marketing



14 febbraio. Rieccoci di nuovo. Niente amici, niente birra, zero risate. Non ci vuoi nemmeno pensare. Forse farai una telefonata, il giorno prima, per un tavolo al ristorante.

E il regalo? Dolce, romantico, originale… Argh. Non troverai mai quello giusto. Eppure, se vuoi trasformare San Valentino in un giorno da ricordare, quest'anno una speranza ce l'hai. Se vuoi farti felice, falle un regalo. Un pensiero che vi renderà vicini come non lo siete mai stati. Regalale il nuovo Beer Gloss di Heineken. La sua bocca dorata scintillerà solo per te. Il sapore delle sue labbra sarà a dir poco irresistibile. E soprattutto, non dovrai più rinunciare alla tua birra preferita.

Potevano mancare i biglietti di auguri per accompagnare il regalo? Certo che no: scoprili subito qui e invia la tua e-card.


E nel weekend del 13 e 14 febbraio se passi da Milano ricorda di cercare nei fiorai le rose di Are you still with us. Non puoi sbagliare: sono quelle verdi.