Le campagne di guerrilla sono usate come campagne complementari in grado di accelerare il posizionamento del brand o sottolineare specifici valori di marca.
Ogni azione sul territorio deve potersi trasformare in qualcosa di memorabile che viene raccontato e che può essere interessante per i media, cosi ogni evento deve contenere un invito implicito alla viralizzazione.
Un’ azione di guerrilla per diventare notizia, deve essere in grado di vincere una serie di barriere:
• relative al contenuto, quanto è importante o interessante la notizia, il livello di importanza dei soggetti coinvolti, impatto sull’interesse nazionale, quantità di persone coinvolte, rilevanza rispetto agli sviluppi futuri;
• relative alla concorrenza: una notizia può essere selezionata da un giornale solo perché ci si aspetta che lo facciano anche altri editori;
• relative alla proprietà: ogni testata tende a tutelare il suo proprietario e le reti economiche che lo sostengono, eviterà quindi di pubblicare notizie che danneggino l’editore.
L’idea, il progetto o il marchio dovranno essere nascosti all’interno di un vero e proprio cavallo di Troia in grado di superare le barriere protettive del sistema.
Una volta raggiunta la visibilità mediale, la news deve essere in grado di replicarsi nel tessuto sociale, deve essere abbastanza interessante da trasformare una parte consistente del pubblico dei media in untori desiderosi di condividerla con altri.
La notizia deve diventare passaparola, leggenda metropolitana, gossip, un virus che aumenti il prestigio di chi la diffonde, senza incontrare news in competizione.
Questo è un esempio di ottimo guerrilla, ma possiamo considerarlo anche viral, e buzz marketing, l’idea, il marchio e il progetto sono perfettamente nascosti all’interno dell’evento e come potete notare la virilizzazione su giornali e blog ha avuto grande successo.
La Moka Lab è la valvola di sfogo dell'agenzia La Moka, uno spazio aperto
verso cui far convergere qualsiasi argomento riguardante il sociale,
la pubblicità progresso, sostenibilità e tutela ambientale, sensibilizzazione civica,
idee e news sul mondo del marketing, della pubblicità e del design.
La Moka Lab is La Moka Agency's outlet, an open space
an open space in which letting converge any argument such as the social,
the advertising progress, the environmental sustainability and defense, the civic sensitiveness,
the design, ideas and news on the world of the marketing.
Visualizzazione post con etichetta buzz marketing. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta buzz marketing. Mostra tutti i post
8 novembre 2010
2 novembre 2010
Tecniche per creare Buzz
Il marketing contemporaneo si fonda sul ritorno alla centralità del valore del passaparola, sulla trasmissione di informazioni, considerazioni, opinioni. Le ricerche dimostrano che le persone sono più propense a fidarsi di una comunicazione che avviene attraverso il passaparola, rispetto a forme di persuasione più tradizionali, come la pubblicità classica o azioni di marketing convenzionali, perché esiste una forte credibilità derivata dall’alto valore percepito della fonte, ritenuta attendibile non avendo un interesse diretto alla vendita.
Ci fidiamo più del consiglio di un amico o di un parente che ha già acquistato quel prodotto o servizio rispetto a un messaggio pubblicitario.
Il valore del passaparola è indiscutibile perché le persone citano il passaparola come forma di comunicazione che più di ogni altra cosa influenza la decisione d’acquisto.
Per incentivare il passaparola, le aziende cercano di trasformare i consumatori in promotori attraverso diverse tecniche:
• programma sconti: il modo più elementare per incentivare il passaparola positivo, mettendo a punto uno sconto che funzioni come una ricompensa per coloro che passano parola a nuovi clienti;
• distribuzione di campioni: invece di distribuire gratuitamente campioni prova a chiunque all’interno di un mercato target, si selezionano gli utilizzatori leader, ai quali viene dato il campione e i quali diffonderanno la notizia;
• potere ai clienti: trasformare i partecipanti alle ricerche di mercato in promotori, facendogli percepire di poter influire sulla realizzazione di un prodotto, un servizio, un iniziativa, attraverso le risposte che danno alle domande di un questionario;
• ambasciatori del brand: questo strumento si basa sull’idea di invitare i consumatori migliori e più soddisfatti a diventare ambasciatori del brand, attribuendogli particolari privilegi, sia per se stessi, sia da condividere con gli amici (se porti un amico avrai un prodotto gratis). Questi privilegi possono includere offerte esclusive, inviti speciali, anteprime su nuovi prodotti;
• buona causa: appoggiare una causa nobile, non solo aumenta le vendite in modo diretto fornendo un ulteriore motivo di scelta, ma fornisce anche ai consumatori attuali un’altra motivazione per passare parola.
Il passaparola che avviene ad alta frequenza produce l’effetto buzz (ronzio), da qui il buzz marketing: marketing virale finalizzato alla realizzazione di prodotti, servizi o comunicazioni commerciali che abbiano in sé la propensione a diffondersi spontaneamente fra le persone come virus.
Ci fidiamo più del consiglio di un amico o di un parente che ha già acquistato quel prodotto o servizio rispetto a un messaggio pubblicitario.
Il valore del passaparola è indiscutibile perché le persone citano il passaparola come forma di comunicazione che più di ogni altra cosa influenza la decisione d’acquisto.
Per incentivare il passaparola, le aziende cercano di trasformare i consumatori in promotori attraverso diverse tecniche:
• programma sconti: il modo più elementare per incentivare il passaparola positivo, mettendo a punto uno sconto che funzioni come una ricompensa per coloro che passano parola a nuovi clienti;
• distribuzione di campioni: invece di distribuire gratuitamente campioni prova a chiunque all’interno di un mercato target, si selezionano gli utilizzatori leader, ai quali viene dato il campione e i quali diffonderanno la notizia;
• potere ai clienti: trasformare i partecipanti alle ricerche di mercato in promotori, facendogli percepire di poter influire sulla realizzazione di un prodotto, un servizio, un iniziativa, attraverso le risposte che danno alle domande di un questionario;
• ambasciatori del brand: questo strumento si basa sull’idea di invitare i consumatori migliori e più soddisfatti a diventare ambasciatori del brand, attribuendogli particolari privilegi, sia per se stessi, sia da condividere con gli amici (se porti un amico avrai un prodotto gratis). Questi privilegi possono includere offerte esclusive, inviti speciali, anteprime su nuovi prodotti;
• buona causa: appoggiare una causa nobile, non solo aumenta le vendite in modo diretto fornendo un ulteriore motivo di scelta, ma fornisce anche ai consumatori attuali un’altra motivazione per passare parola.
Il passaparola che avviene ad alta frequenza produce l’effetto buzz (ronzio), da qui il buzz marketing: marketing virale finalizzato alla realizzazione di prodotti, servizi o comunicazioni commerciali che abbiano in sé la propensione a diffondersi spontaneamente fra le persone come virus.
Iscriviti a:
Post (Atom)