Oggi vi proponiamo alcuni casi di uso scorretto di questi strumenti di marketing e l’incapacità di gestire eventuali riscontri negativi da parte degli utenti.
1) 1) brand di moda Patrizia Pepe.
Le immagini, pubblicate sulla pagina Facebook, hanno suscitato i commenti negativi, perché considerate istigatrici dell’anoressia. La risposta dei community manager di Patrizia Pepe invece di smorzare i toni, ha alimentato la polemica.
2) Ducati
Ad alcuni commenti negativi sulle prestazioni di Valentino Rossi e sulla rivalità tra piloti all’interno della scuderia, i community manager della pagina Facebook di Ducati hanno preferito cancellare gli interventi. Cosa è accaduto?
3) Aiazzone
Azienda in bancarotta, incapace di consegnare prodotti e di pagare gli stipendi dei propri dipendenti, ha avuto la geniale idea di aprire la pagina Facebook di Aiazzone dove si parla di sconti e promozioni. Questo è tutto quello che un community manager professionale non farebbe. pagina Facebook di Aiazzone che, naturalmente, è ancora online a prendere tutte le critiche e gli insulti degli utenti.