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Visualizzazione post con etichetta social media. Mostra tutti i post
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22 novembre 2010

Marketing virale e social media

Una strategia di marketing virale o di buzz marketing non significa solo creare un progetto di forte impatto creativo che porti il picco di visualizzazioni a un video o di fan a una pagina Facebook, ma significa invece tenere sotto controllo tutto il periodo di diffusione della campagna, l’andamento del lavoro degli utenti, il loro passaparola e la loro interazione.

La comunicazione virale definisce l’insieme delle strategie che permettono un più semplice, accelerato ed economico sistema per diffondere e condividere un messaggio. Questa condivisione è permessa grazie alla diffusione delle nuove tecnologie, il loro impatto e la loro influenza, e mette in primo piano i protagonisti che la utilizzano.

Attraverso questi strumenti si offrono al consumatore esperienze più profonde e coinvolgenti perché c’è la possibilità di sfruttare ambienti nuovi, senza limiti fisici, geografici, temporali.

La moderazione della campagna virale e l’interazione con il brand, inoltre, permettono la ricezione di feedback durante lo svolgimento della campagna da parte dell’utente.

Il web 2.0 rappresenta la massima espressione della relazione tra azienda e consumatore sul web. Un patrimonio relazionale che viene utilizzato dall’azienda non solo per ascoltare passivamente, ma anche per lanciare nuove iniziative, per testare prodotti o per sviluppare idee innovative.

La relazione è quindi alla base di un’azione virale.

Il caso che vi propongo è l’iniziativa di Greenpeace vs Nestlè, ricorderete sicuramente il video con cui Greenpeace chiede a Nestlè un break per foreste e oranghi.



Nestlè quindi ha timidamente annunciato che avrebbe utilizzato dell’olio di palma sostenibile, ma Greenpeace ha lanciato una controffensiva, chiedendo ai suoi sostenitori di protestare contro Nestlè, condividendo i video online e modificando la propria immagine del profilo di Facebook con l’immagine “Nestlè Killer” e boicottando i prodotti Nestle.

Subito, tantissimi sostenitori di Greenpeace hanno modficato la propria immagine del profilo, invaso la pagina fan di Nestle su Facebook, innescando un meccanismo che ha portato a tutta una serie di commenti negativi e mal gestiti.

Infatti uno (sfortunato) rappresentante Nestlè si è messo a dettar legge sulla pagina (con tanto di insulti, censure, e minacce).

Che cosa fare nel caso di una rivolta dal basso?

Questo esempio ci mostra quanto sia importante la gestione e la moderazione di una pagina fan fatta da professionisti e non da dipendenti che passano lì per caso.

Il community manager non può essere uno stagista a cui affidiamo piena libertà solo perché fa parte della nuova generazione. Non ci si può improvvisare; serve una figura con esperienza, oltre che in grado di comunicare tempestivamente con il top management. Soprattutto nel caso Nestlè, visto che stiamo parlando di una comunicazione corporate.

E attenzione, anche chiudendo commenti o rimuovendo la fan page, la conversazione si sposta altrove.

Quindi è importante ascoltare e classificare le domande o le affermazioni negative e individuare il problema di fondo che si nasconde dietro all’attacco.

Uno degli errori di Nestlè è stato quello di prendersela con gli utenti e rispondere in modo offensivo.


Il nostro consiglio:

- proponi intanto una soluzione;

- poi... ascolta le soluzioni proposte dai consumatori.

16 novembre 2010

Alex Droner vita su facebook



E’ un corto sulla vita di un uomo raccontata attraverso il profilo Facebook. Sembra il profilo di ognuno di noi, fatto di contenuti, interazioni, relazioni, tutta la vita al di fuori di Facebook viene raccontata attraverso Facebook. Il regista è Max Luere.

11 novembre 2010

Fun Hotel Montemezzi

Quando vi parliamo di comunicazione non convenzionale, non parliamo di azioni assurde, o costosissime. Oggi vi proponiamo un esempio di azione di guerrilla molto semplice e diretta, unita all'utilizzo degli strumenti social media.




Guardate l’Hotel Montemezzi di Vigasio, in provincia di Verona, come ha deciso di approcciare con i propri clienti, sicuramente in maniera completamente diversa dagli altri alberghi, lo chiamano “The Fun Hotel”.
All'insaputa degli ospiti si sono realizzate candid camera con strani personaggi come protagonisti, supereroi, agenti segreti, che per due giorni hanno fatto scherzi comparendo all'improvviso da una porta, rubando il bagaglio di qualche ospite o servendo velocemente ai tavoli :).



Come potete vedere le candid sono molto semplici, ma divertenti e accattivanti per il pubblico online.
Inolte l'Hotel Montemezzi, ha una pagina fan, sulla quale può interagire con gli ospiti passati e gli ospiti futuri, e sulla quale ci aggiorna su quelle che saranno le azioni future, come lo specchio magico o la modifica dell'arredo all'interno di una camera all'insaputa del cliente :)
E poi il blog dove trovare le schede dei personaggi protagonisti delle candid.

24 ottobre 2010

I social media alla conquista dei consumatori

Da qualche anno ormai si parla del ruolo che stanno assumendo i social media nei processi decisionali di acquisto di prodotti e servizi. Si parla del fatto che possono influenzare le decisioni di acquisto del consumatore facendo in modo che, nel momento in cui insorge un bisogno, tra le varie fonti informative a cui l’utente/cliente può attingere per informarsi, tra cui motori di ricerca, sito del venditore, comparatori di prezzi, mondo off-line, ci siano anche i social media.

Come vi abbiamo detto nell’articolo della scrosa settimanapromuovere qualcosa sul web significa garantirgli visibilità in mezzo a una marea di contenuti, rendere consapevoli i navigatori della rete della sua esistenza, attirare la loro attenzione e, soprattutto, intercettare i loro interessi e bisogni”, per fare ciò l’azienda ha bisogno di migliorare la propria reputazione, rafforzare l’importanza del brand e dei prodotti, strappare clienti alla concorrenza e fidelizzarli nel lungo periodo.

Cosa si può fare?

Ora va di moda, avere una pagina fan, un blog e collegare questi con dei profili Twitter, Facebook e Friendfeed ecc..

Scelti i canali ci si chiede: e ora? Cosa devo dire? Che ci scrivo?

Si perchè il marketing su Facebook va progettato proprio come qualunque altra iniziativa di marketing.

Che senso ha creare una pagina fan su Facebook se non si sa se il tuo target di riferimento è su Facebook, perchè ci sta e cosa fà?

Quindi dovresti chiederti:

1) La tua pagina fan che obiettivi deve raggiungere?

2) Crei da solo la tua pagina fan, ma poi sai come misurare i risultati?

3) Ora che hai creato la tua pagina fan, puoi gestirla? Hai contenuti da inserire?

4) Ora che hai aggiunto fan in maniera indiscriminata, chiedendo ad amici e parenti di suggerire la pagina ad altri amici e parenti, sei sicuro di comunicare con il target giusto?

5) Hai il tempo per dialogare con i tuoi fan?


Quindi, se hai fatto il grosso errore di credere che fare marketing su Facebook equivale a possedere una pagina fan probabilmente rimarrai deluso, non otterrai risultati e dirai in giro che Facebook non serve.

Se, invece di fare da solo, ti fai aiutare da chi ne sa un po’ di più, i benefici ci sono?

Uno su tutti: posizionamento di lungo periodo del brand nelle mappe mentali dei consumatori, che significa che si ricorderanno di te quando avranno bisogno del prodotto che vendi tu e non andranno neanche a fare ricerche sui motori o sui comparatori di prezzi o tantomeno sui profili social, ma andranno direttamente sul tuo sito web ad effettuare l’ordine.

Friendfeed è sicuramente uno dei più grandi contenitori di chiacchiere del Web. Questa caratteristica fornisce alle tua azienda due opportunità: prima di tutto una miniera d’oro di feedback e commenti che devono essere monitorati e moderati, cosi da creare un terreno facile per iniziare a dialogare e creare relazioni con le persone.

Twitter rappresenta un’ottima piattaforma di diffusione di informazioni, non può essere considerato l’ideale per dare vita ad articolate conversazioni che coinvolgono più utenti. Le relazioni possono essere sì costruite come rapidi e brevi botta e risposta tra organizzazione e utente su problemi/questioni specifiche.

Forse è questo il motivo per il quale Twitter ha avuto successo come piattaforma di customer service.

17 ottobre 2010

Nuove strategie per i new media

Le strategie di marketing del passato privilegiavano aspetti quali il processo di produzione, il prodotto, la vendita. Benché tali orientamenti abbiano dato frutti, oggi si rivelano inadeguati, poiché la poliedricità del mercato e la maturità della clientela spingono le imprese ad avere un ruolo sempre più propositivo. E’ proprio qui che gli strumenti di Web Marketing possono offrire un notevole supporto.

Promuovere qualcosa sul web significa garantirgli visibilità in mezzo a una marea di contenuti, rendere consapevoli i navigatori della rete della sua esistenza, attirare la loro attenzione e, soprattutto, intercettare i loro interessi e bisogni.Una strategia di Web Marketing per ogni azienda è principalmente legata alla necessità di ottenere la massima visibilità sul web, valutata la crescita costante degli utenti online.

Secondo dati Nielsen nel mese di luglio 2010 c’è stato un incremento del 10% degli utenti di internet rispetto allo stesso mese del 2009.

Sono 10,8 milioni di individui, che navigano in media per 1 ora e 28 minuti al giorno. Più in dettaglio (55.8%) gli uomini e (44.2%) le donne on line, con una maggiore distribuzione nella fascia d'età 35-54, seguita dalla fascia 25-34 anni.

In un tale scenario, i new media offrono, sia alle grandi aziende sia alle PMI, concrete opportunità per sviluppare il proprio business e competere in mercati dalla connotazione sempre più globale.

Fino a luglio 2010 Nielsen ha rilevato 15.769 aziende inserzioniste, oltre 100 in più rispetto al 2009. Internet è stato il mezzo con l’aumento più rilevante di inserzionisti (+24,0%).


Le strategie di promozione online che vengono maggiormente utilizzate dalle imprese sono:

1. pagare i click o il tempo di permanenza del nostro messaggio pubblicitario su siti, portali o piattaforme di condivisione;

2. campagne di mail marketing;

3. ottimizzazione del sito per i motori di ricerca affinché sia meglio rintracciabile dagli utenti;

4. annunci sponsorizzati su Google Adwords;

5. campagne sui social networks;

6. diffusione di video virali.

Il vantaggio dell’investimento in questo tipo di strategia è dato da:

1) relazione diretta e dinamica tra aziende e consumatori, il web dà la possibilità di impostare la comunicazione come una relazione, se puoi conoscere i tuoi lettori, per te non saranno più generici consumatori, che possono cliccare sul tuo banner, ma “amici” a cui consigliare un prodotto o un servizio;

2) soglia di ingresso molto contenuta rispetto ai mezzi tradizionali;

3) investimenti misurabili in tempo reale, caratteristica di cruciale importanza, soprattutto nell’attuale crisi economica che costringe a prestare sempre più attenzione all’allocazione del budget.

Gli svantaggi possono essere inerenti al canale web e ad alcuni strumenti legati a esso:

1. difficile localizzazione della campagna pubblicitaria su specifiche aree geografiche nelle quali operano le PMI;

2. difficoltà nella gestione di reazioni negative rispetto al brand o al prodotto, soprattutto quando si tratta di campagne sui social media, per questo consigliamo di concedere la gestione di pagine fan e blog a esperti del settore;

3. le newsletter e il direct mail sono inutili, se non indirizzate a chi si è già iscritto al sito, o chi si registra alla newsletter con l’intento di ricevere informazioni sul prodotto o servizio, in caso contrario verranno considerate dagli utenti pubblicità invadenti;

4. i banner sono invasivi, e “disturbatori” della navigazione, soprattutto quelli che si aprono a tutta pagina, sono utili invece se il loro contenuto è inerente al sito che li ospita e rimandano ad approfondimenti maggiori.