La Moka Lab è la valvola di sfogo dell'agenzia La Moka, uno spazio aperto
verso cui far convergere qualsiasi argomento riguardante il sociale,
la pubblicità progresso, sostenibilità e tutela ambientale, sensibilizzazione civica,
idee e news sul mondo del marketing, della pubblicità e del design.


La Moka Lab is La Moka Agency's outlet, an open space
an open space in which letting converge any argument such as the social,
the advertising progress, the environmental sustainability and defense, the civic sensitiveness,
the design, ideas and news on the world of the marketing.



21 aprile 2010

Vendere l'anima per un videogioco

Quante volte ci è capitato di acquistare servizi, giochi o programmi su Internet saltando a piedi pari quella noiosissima parte del contratto scritta a caratteri minuscoli? Avanti, chi le legge mai le clausole. "Male che vada – pensiamo di solito – mi arriveranno un paio di e-mail indesiderate da cestinare".

Chi però il primo aprile 2010 ha acquistato qualcosa da GameStation, un negozio di giochi online, potrebbe aver commesso una leggerezza di quelle fatali: una delle clausole comprendeva la cessione dell'anima a titolo sempiterno e incondizionato. Proprio così.

Ecco cosa diceva la clausola: "Concludendo un ordine su questo sito il primo giorno del quarto mese dell'Anno Domini 2010, l'acquirente ci garantisce un'opzione non trasferibile per reclamare la sua anima immortale, ora e per sempre. Qualora decidessimo di avvalerci di tale opzione, l'acquirente accetta di cedere la sua anima immortale, e di rinunciare a qualunque pretesa su di essa, entro 5 (cinque) giorni lavorativi dal momento della ricezione della comunicazione scritta inviata da gamestation.co.uk o da uno dei suoi servitori autorizzati".

Seccante.

Non è certo la prima volta che qualcuno ci casca: la storia è piena di casi di anime perse, vendute o strappate, a partire dal Dr. Faust, passando per Keanu Reeves nell'inquietante L'avvocato del diavolo, fino ad arrivare a Homer Simpson (a cui basta in cambio una ciambella) e a Bart, che cede la propria anima all'amico Milhouse per poi pentirsene amaramente e riaverla indietro entro la fine dell'episodio.

Ma questa volta non c'è finzione.

Chi ha accettato i termini dell'accordo e non ha cliccato l'apposita opzione per salvarsi (e guadagnare nel processo un buono da 5£), si prepari a rinunciare per sempre alla sua anima. E quindi, come da tradizione, alla dannazione eterna.

Paura?

In realtà potete stare tranquilli: GameStation ha dichiarato che renderà il pieno possesso delle anime ai7500 ex proprietari.

L'intento, oltre a realizzare un (riuscito) pesce d'aprile, era sollevare un dibattito sull'attenzione scarsissima che l'utente medio presta durante la fase di sottoscrizione di un contratto.
Pare che, di tutti i clienti che in quel giorno hanno fatto acquisti sul sito inglese, solo il 12% abbia badato a non includere nel pagamento la propria essenza immortale.

A quanto pare non sanno proprio cosa farsene...

Via Yahoo Giochi

Nessun commento:

Posta un commento