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verso cui far convergere qualsiasi argomento riguardante il sociale,
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9 maggio 2011

Politici 2.0


Sembra sia ufficiale: anche i politici appartengono alla “generazione 2.0”, o meglio cercano di appartenervi. D’altronde come poteva la preziosa potenzialità del web non attrarre i maestri dell’ars oratoria? Da che mondo è mondo l’uomo politico basa popolarità e consensi sulla proprie capacità di persuasione e soprattutto comunicative. Ecco dunque che al popolare comizio di piazza si affianca oggi il “social networking”. Il risultato? Twitter e soprattutto Facebook sono invasi da profili di personalità istituzionali e amministrative. Per aumentare il dialogo con i votanti più giovani, non è più sufficiente pubblicare un web site che dia informazioni all’utenza; è necessario ricorrere a quegli strumenti comunicativi bidirezionali, che le nuove generazioni utilizzano ormai nella loro vita quotidiana come alternativa alle conversazioni faccia a faccia: blogs e social networks sono preziosissimi mezzi di confronto politico e dunque propaganda.

Naturalmente il pioniere al riguardo è stato il presidente statunitense Obama che, con la sua costante presenza online e la pubblicazione di meeting ufficiali cui chiunque può prendere parte, si è pienamente meritato l’appellativo di “internet president”.

Nel Bel Paese, invece, tra i politici che godono di maggiori consensi in rete ci sono Nichi Vendola e Silvio Berlusconi, ma la situazione è in realtà ben diversa: uno studio del 2008 sulla comunicazione politica online, condotto da un gruppo di lavoro dell’Università La Sapienza di Roma, evidenzia che parlamentari e amministratori italiani sono significativamente presenti in rete ma non hanno visibilmente compreso la strategicità degli strumenti conversazionali in ambito politico. Ciò avviene perché la presenza in rete con profili personali non corrisponde spesso a una reale apertura al dibattito politico e al confronto ideologico; topics e blogs vengono aggiornati dagli staff redazionali del politico solo nei periodi caldi preelettorali, per poi essere abbandonati nelle fasi successive. Nulla di più sbagliato è da fare in comunicazione, soprattutto politica! Se oggi si parla tanto di Marketing politico un motivo ci sarà ... Esso è molto più che la semplice applicazione meccanica delle leve di marketing tradizionale a tale area di interesse: è bensì uno strumento con cui aumentare l’effettiva efficacia della comunicazione basato sull’analisi e l’identificazione del potenziale elettore, sulla progettazione di un’offerta che risponda esattamente ai bisogni del target di riferimento. All’interno di tale progettazione la scelta dei mezzi di comunicazione da utilizzare e le modalità con cui farlo sono vitali: i new media riducono le distanze tra i fruitori, consentono dibattiti e confronti talvolta costruttivi, danno reale voce all’opinione pubblica … dunque assicurano quella maggiore partecipazione attiva su cui dovrebbe basarsi il successo di un uomo politico. Il prendere o meno coscienza di tali potenzialità determina, dunque, la differenza tra la comunicazione politica italiana e quella che si vorrebbe poter imitare!

Ecco la pagina di Niki Vendola

Di Silvio Berlusconi non siamo riusciti a trovare la pagina ufficiale.




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