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verso cui far convergere qualsiasi argomento riguardante il sociale,
la pubblicità progresso, sostenibilità e tutela ambientale, sensibilizzazione civica,
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La Moka Lab is La Moka Agency's outlet, an open space
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15 gennaio 2011

Fiere di nome e di fatto


Nell’era dell’ICT, in cui sembra che se non si è online non si esista, acquisisce sempre più importanza uno strumento di comunicazione che con il mondo virtuale ha ben poco a che fare: l’evento.
Se ne organizzano a centinaia, ma spesso non a ragione!

Naturalmente varie sono le tipologie di eventi e, per ognuna di queste, precise sono le regole da seguire.
Una delle forme più antiche è senza dubbio la Fiera, prima vitale per una comunicazione B2B (business to business), oggi gettonata nel B2C (business to consumer).
La fiera potrebbe essere così definita: è contemporaneamente un momento e un punto d’incontro tra domanda e offerta, appartenenti a un contesto che facilita:
- ai compratori l’acquisizione d'informazioni, la visione di novità e i contatti personali;
- agli espositori una visibilità (in termini di investimenti) seconda solo alla forza vendita.

Volendo schematizzare, le sue peculiarità sono:
1. E’ l’unico mezzo che mette in contatto cliente, venditore e prodotto.
2. I visitatori hanno un alto grado d'interesse (maggiore è l’efficacia comunicativa).
3. E’ un mezzo di comunicazione immediato e interattivo.

Specifici sono anche i motivi per cui un’azienda dovrebbe decidere di prender parte a una fiera:
- Legati alla vendita verso clienti attuali e/o potenziali.
- Non legati alla vendita, quali raccolta d'informazioni, sostegno all’immagine aziendale, sviluppo d'idee per nuove offerte, gestione di rapporti con fornitori e definizione delle alleanze strategiche (di mercato).

A differenza di quanto possano credere i non addetti ai lavori, preparare la partecipazione a una fiera non è un processo scontato, bensì costituito da fasi ben definite: identificazione delle manifestazioni possibili, ricerca delle informazioni presso gli organizzatori, verifica delle informazioni, sopralluogo, tempi e localizzazione, valutazione degli eventi di supporto, combinazione delle informazioni con i propri criteri espositivi, produzione di un report di sintesi.

Il passaggio dalla prima all’ultima fase deve seguire un percorso strategico, in quanto la manifestazione fieristica è da concepire come un progetto sia promozionale che commerciale.

La necessità di studiare nel dettaglio la partecipazione a tali eventi è testimoniata dal fatto che delle innumerevoli manifestazioni fieristiche che vengono ogni anno organizzate nel mondo, solo alcune hanno un evidente riscontro sia intermini di fama che di successo economico… molte altre non riescono ad aver vita superiore a due o tre edizioni.

L’Italia non eccelle al riguardo ma le eccezioni ci sono e come, e bisogna andarne “fieri”: chi non ha mai sentito parlare del Vinitaly?
Non è necessario essere intenditori per riconoscere in questo nome l’importante “Salone Internazionale del vino e dei distillati” organizzato da Veronafiere.
Il website dedicato all’evento (foto homepage) rende bene l’idea del livello di qualità organizzativa e dello studio programmatico che di questa è l’origine.



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