La Moka Lab è la valvola di sfogo dell'agenzia La Moka, uno spazio aperto
verso cui far convergere qualsiasi argomento riguardante il sociale,
la pubblicità progresso, sostenibilità e tutela ambientale, sensibilizzazione civica,
idee e news sul mondo del marketing, della pubblicità e del design.


La Moka Lab is La Moka Agency's outlet, an open space
an open space in which letting converge any argument such as the social,
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10 febbraio 2011

La creatività a portata di mano

Come spesso capita nella non conventional advertising, ciò che nasce con uno scopo meramente funzionale può essere sfruttato per fini comunicativi. Esattamente questa è la sorte toccata alla shopper, meglio conosciuta dalle nostre parti come “busta per la spesa”. Nata come strumento per agevolare il trasporto di merci dal negozio alla propria abitazione, è divenuta da qualche anno a questa parte un ottimo strumento pubblicitario. Tra le varie, infatti, ha tre caratteristiche fondamentali per il mondo della comunicazione:
1. visibile a un vasto pubblico (numerosi contatti)
2. riutilizzabile (ripetizioni di contatto)
3. economica.

Ecco dunque che in molte capitali d’Europa (sulla scia americana, naturalmente) si vedono circolare per le strade borse e sacchetti dalle forme più strane, con le stampe più originali al fine di rendere l’effetto finale fortemente attrattivo: checché sene dica è infatti fuori dubbio che queste shopper “di seconda generazione” (volendo ironizzare) attirino fortemente l’attenzione dei passanti… Naturalmente il materiale che più si presta a tali trasformazioni è la carta con i suoi derivati (carta plastificata, cartone…).
Considerando il divieto imposto dai Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico di commercializzare sacchi da asporto non conformi agli standard europei, dallo scorso 1° gennaio non è più possibile utilizzare shopper in plastica bensì esclusivamente quelle ecologiche (biodegradabili, in stoffa o in carta, appunto).
La tematica in oggetto, dunque, diventa quanto mai attuale anche in Italia, in cui il “non convenzionale” arriva generalmente con ritardo. Ci si aspetta nel breve periodo, perciò, che anche nel nostro Paese inizino a circolare buste dai manici di capelli, o nella cui impugnatura via siano stampati pesi da palestra.



Le campagne di maggior impatto che all’estero hanno visto il ricorso a questa bag advertisement (così è stata battezzata), sono quelle a carattere sociale: doppi sensi che sensibilizzino il target di passanti su tematiche delicate come la tutela degli animali o la lotta alla pena di morte.


Ma le potenzialità di questo canale sono notevoli, dunque i campi di utilizzo paradossalmente infiniti… stavolta si può letteralmente affermare che l’ingegno è a portata di mano!

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